
Sensibilità ed equilibrio nei soggetti amputati
La cute glabra (liscia e senza peli) della pianta del piede e la sua sensibilità hanno un’influenza sull’equilibrio statico. Il feedback derivante dalla sensibilità del piede può essere facilmente influenzato sia da fattori esterni che interni, quali il clima o la presenza di patologie.
Lo studio in esame ha valutato, nei soggetti con amputazione sotto al ginocchio, la sensibilità al tocco leggero e la sensibilità vibratoria oltre alla loro relazione con l’abilità nel mantenere l’equilibrio in stazione eretta.
Sono stati identificati 8 punti cutanei sia nei partecipanti con amputazione che nei soggetti del gruppo controllo.
Sono stati quindi valutati entrambi gli arti inferiori: una gamba è stata esaminata a livello del piede e del polpaccio mentre l’altra a livello del ginocchio e della coscia. L’equilibrio è stato valutato mediante lo standing reach test, svolto con l’arto prostetico indossato nel caso dei soggetti amputati, utilizzando una pedana di forza.
Sebbene i dispositivi utilizzati fossero stati precedentemente valutati come sovra-soglia in soggetti giovani e sani, alcuni partecipanti (sia amputati che controlli) non sono stati in grado di rilevare la sensibilità in alcune aree cutanee anche a massima intensità dello stimolo.
Il punto chiave è stato l’identificazione di una differenza di sensibilità tra i soggetti amputati per cause relative al diabete rispetto a quelli di natura traumatica.
I soggetti con diabete e amputazione mostravano una sensibilità molto ridotta (più il test si avvicinava alla parte alta della gamba e più la sensibilità peggiorava) mentre i soggetti amputati per cause traumatiche mostravano una maggior sensibilità rispetto ai controlli e non hanno raggiunto la soglia in nessun sito di esame.
I soggetti che avevano più sensibilità nel punto di contatto gamba-protesi mostravano un miglior equilibrio; tuttavia, nonostante queste differenze, tutti i soggetti amputati hanno mostrato un equilibrio più scarso rispetto al gruppo controllo.
> Da: Templeton et al., PloS One 13 (2018) e0197557. Tutti i diritti sono riservati a: The Author(s). Clicca qui per vedere il riassunto su Pubmed. Tradotto da Federico Imeri.
