
Terapia Bobath e attività degli arti inferiori dopo ictus
Negli anni '50, Berta e Karel Bobath hanno sviluppato un metodo di riabilitazione dopo ictus. Il loro metodo differiva da altri metodi di fisioterapia all'epoca, poiché si basava su alcuni presupposti:
- La performance può essere facilitata dal terapeuta;
- La spasticità può essere inibita, consentendo così un movimento più normale;
- E questi interventi possono ottimizzare il recupero dai danni cerebrali.
Tuttavia, la ricerca sul controllo neuromotorio e sulla scienza del movimento rifiuta i presupposti che sono alla base di questi metodi. Nonostante ciò, la terapia Bobath è diventata ampiamente utilizzata.
Recentemente, un gruppo di fisioterapisti e altri accademici hanno esaminato rigorosamente la letteratura per vedere come la terapia Bobath si è confrontata con altri metodi di riabilitazione per l'arto inferiore dopo l'ictus.
La revisione ha identificato 22 studi randomizzati che hanno confrontato la terapia Bobath con un altro intervento. I dati aggregati hanno indicato che la terapia Bobath ha avuto risultati moderatamente peggiori sugli esiti dell'attività degli arti inferiori rispetto a un allenamento specifico.
Inoltre, la terapia Bobath non era migliore di altri interventi a cui era stata confrontata, con un'eccezione. In un unico studio di bassa qualità, la terapia Bobath ha funzionato meglio della stimolazione propriocettiva neuromuscolare.
La revisione quindi mette in discussione la priorità della terapia Bobath nella riabilitazione dell'ictus.
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> Da: Scrivener, J Physiother 66 (2020) 225-235. Tutti i diritti sono riservati a: Australian Physiotherapy Association. Clicca qui per vedere il riassunto su Pubmed. Tradotto da Paolo Bologna.
